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Ci sono diete che non sono benefiche per il metabolismo e non lo sono neanche per la pelle. Alcuni regimi alimentari restrittivi possono causare squilibri ormonali, influire negativamente sulla funzionalità degli organi e diminuire gli antiossidanti che combattono il processo d’invecchiamento. Per esempio, l’assunzione di Omega 6 a scapito degli Omega 3 aumenta l’infiammazione, accelerando il processo d’invecchiamento. La parola infiammazione è la più importante quando si parla di alimentazione e invecchiamento.

Le cosiddette diete anti-età, infatti, sono ricche in cibi dal potere antinfiammatorio. Al contrario, una dieta con un alto carico glicemico, promuove la formazione di proteine ACE, che accelerano l’invecchiamento e la formazione delle rughe. L’obiettivo di una alimentazione sana è combattere l’infiammazione, lo stato dell’organismo connesso all’ossidazione cellulare e al potenziale sviluppo di malattie.

Dieta e invecchiamento

I telemori sono gli indicatori dell’invecchiamento biologico. Compongono l’estremità dei cromosomi del Dna evitando che si deteriorino. Con il passare del tempo, ad ogni divisione cellulare, si degradano e nel tempo si accorciano, portando rapidamente all’invecchiamento del corpo. L’alimentazione rappresenta uno dei fattori più importanti che influiscono sull’accorciamento accelerato dei telomeri, causando quindi l’invecchiamento precoce.

Il microbioma

La longevità è legata anche all’insieme di microrganismi che compongono il microbioma. L’infiammazione cronica, chiamata inflammaging proprio perché è connessa all’invecchiamento, ha una relazione stretta anche con l’intestino. La barriera intestinale funziona, infatti, da guardiano per far passare le singole molecole di amminoacidi, acidi grassi e zuccheri digeriti: più è in equilibrio, e meglio potrà svolgere questa funzione.

I cibi anti-age

La regola generale della longevità prevede di assumere un apporto medio-alto di carboidrati complessi principalmente da legumi, cereali integrali e verdure, e grassi buoni come noci, olio di oliva e salmone, e una quantità sufficiente di proteine prevalentemente di origine vegetale.

I probiotici. Contenuti nello yogurt, sono i microrganismi benefici per la salute dell’intestino.

I prebiotici. Sono sostanze contenute in alcuni cibi, come cicoria, carciofo, aglio, kiwi, avena e topinambur, che promuovono la crescita della flora batterica.

I pistacchi. Uno studio ha dimostrato che consumare ogni giorno 55 grammi di pistacchi aiuta a rallentare l’invecchiamento cellulare, agendo positivamente sull’accorciamento dei telomeri che proteggono i cromosomi.

La curcuma. Contiene la curcumina, un antiossidante ad azione antinfiammatoria e anti-tumorale.

La barbabietola. La barbabietola è un potente antiossidante, stimola la riparazione dei tessuti e il rinnovamento cellulare.

Agrumi e kiwi e frutti rossi. Sono fonti di antiossidanti che contrastano l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento.

I peperoni. Sono la verdura con la maggiore quantità di vitamina C.

Semi di chia. Un cucchiaio fornisce la giusta dose giornaliera di Omega 3.

Melagrana. Un frutto anti-tumorale con alta quantità di polifenoli che lo rendono l’alimento pro-luminosità della pelle per eccellenza.

Funghi, avocado, spinaci, asparagi. Contengono il glutatione, un potente antiossidante alleato in chiave anti-aging perché inibisce l’azione dannosa dei radicali liberi sul collagene, e detossificante dai metalli pesanti.

Le crocifere. Queste verdure, in particolare broccoli, cavolfiore e cavoletti di Bruxelles, procurano grandi benefici alla flora intestinale. I cavoletti di Bruxelles contengono moltissima fibra e le vitamine B1, B2, B6, C e K. Sono anche ricchi di antiossidanti e hanno proprietà antinfiammatorie.

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